Denominazione | Torre gonzaghesca a Ceresara |
Altre denominazioni | |
Tipologia | sistemi fortificati |
Comune | Ceresara |
Località | |
Indicazioni viabilistiche | Piazza Castello, 46040 Ceresara |
Mappa | |
Georeferenziazione | Est: 1623109, Nord: 5013539, Quota s.l.m: 0 mt |
Diocesi | |
Descrizione | Il castello di Ceresara era una roccaforte, probabilmente quattrocentesca, situata nel cuore del fortilizio, di cui oggi resta solo la torre civica. Doveva essere un sistema difensivo circondato da una cinta muraria con porta maestra consegnata ad oriente, a salvaguardia della capitale del ducato. Forse vi era anche un canale a potenziamento del sistema difensivo. All'interno delle mura dovevano sorgere: la torre maggiore, il complesso castellano rapportabile alle odierne ragioni Atti, Froldi, Zoetti, Affini, Pancera. A nord un edificio al posto dell'attuale Municipio e, più in là, il nucleo urbano della "Parma vecchia" (area dell'Istituto Bettini-Morandi), a ovest la chiesa della Trinità e a nord-ovest casa Previdi.Uno scorcio del "castrum" medioevale compare in un affresco situato vicino al voltone della torre campanaria. Secondo la tradizione il castello fu fondato dalla famiglia Ceresara, discendente di un Lanfranco che proveniva dalla Germania. Nel XV sec. i Gonzaga fecero abitare il castello da un loro vicario, elevando così il borgo a difesa della loro terra di confine. Il figlio quartogenito di Gianfrancesco Gonzaga, Gianlucido Gonzaga, morì all’interno del maniero a 27 anni. L’edificio fu abitato anche da Ascanio de’ Mori da Ceno, poeta e letterato, il quale tra il 1578 e il 1582 era al servizio di Guglielmo Gonzaga nel borgo. La torre campanaria, cio che resta del sistema difensivo, era munita di un ponte levatoio, fungendo da porta d’ingresso al borgo e un tempo terminava con una merlatura, successivamente sostituita da un tetto. Conserva una sezione mediana romanica. Il restauro attuato nel 1981 contribuì a far emergere la struttura del corpo originale con spaccato aperto sulla piazza, la duplice merlatura, le edicole dei ponti levatoi e pedonale con le ariose arcate a tutto sesto e ogivali, l'ulteriore rialzo che sommerse il primitivo fastigio, una porticina al primo piano che fa supporre un camminamento dalla torre al palazzo castellano, i raccordi, gli aggiuntivi e infine un affresco dell'Annunciazione. La struttura interna non è agibile al pubblico per motivi di sicurezza. La pianta della torre è quadrata e presenta diversi ambienti: al primo piano la cella carceraria (incisa di graffiti), una sala adibita ad abitazione fino agli anni sessanta e una sala grande. Nello spazio a mansarda è istallato un orologio pubblico, eseguito nel secolo scorso e una campana, risalente al 1821, decorata da fregi tra i quali medaglioni, rappresentanti oltre allo stemma comunale anche un crocefisso, la Madonna del Carmine, San Matteo Apostolo, San Luigi Gonzaga e Sant'Antonio da Padova. La torre presenta una scala interna che sale sul lato destro. |
Elementi del complesso | Torre |
Cronologia | XV sec. |
Materiale e tecniche di costruzione | Pietra e laterizio. Solai interni lignei. |
Ambito culturale | Rinascimento mantovano.Architetture fortificate. |
Legami storico-culturali | Lanfranco Ceresara. Gonzaga di Mantova. Gianlucido Gonzaga. Ascanio de' Mori da Ceno. |
Conservazione | Esterno buono, interno inagibile. |
Progetti | |
Condizione giuridica | proprietà Ente pubblico territoriale |
Bibliografia | Castelli e torri dei Gonzaga nel territorio mantovano / Enzo Boriani Il Castello di Ceresara / Pietro Pelati ; a cura della Fondazione Pelati-Bonoldi - E. BORIANI, "Castelli e torri dei Gonzaga nel territorio mantovano", Brescia 1969. - P. PELATI, "Il castello di Ceresara", Asola, 2005 |
Sitografia | www.lombardiabeniculturali.it
www.comune.ceresara.mn.it |
Schede correlate | |
Aggiornata al | 20/12/2012 |